2 Agosto
(DIARIO -Millenovecentoottantuno)
Una mano
Cerca ancora
Sotto le macerie di calce
La vita
Ma è solo follia
Intorno la morte
Un deserto
Di mura sgretolate
Nell’eco fredda del boato
Il rumore del treno
Che non può più partire
La folla impaziente
Che è stanca di aspettare
Il fumo denso acre
Che resite ancora
Nulla sa di umano
Nulla lo è realmente
Nemmeno il corpo straziato
Il braccio teso senza orgoglio
Gli occhiali infranti
Abbandonati sul selciato
Una borsa gettata lontano
Dalla furia incontrollata
Di lui non saprò mai nulla
Se ricco o povero, migrante
Medico o avvocato
Ma non importa adesso
So che era un uomo e l’hanno ucciso
Oggi due agosto alla stazione
Di Bologna
E mi basta per piangere
Almeno vent’anni.
Un ricordo senza valore
G. Marchi
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