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sabato 25 agosto 2007

ACQUE D’ABRUZZO (1983)

Ginestre fiorite lungo la strada
sfumano nella velocità del tempo,
un bagliore opaco
sul profilo bruno delle montagne.

Come il mistero del vento
che canta tra i boschi
d’oleandri la sua nota d’argento.

E ti chini a sfiorare l’acqua
fresca di torrente, per fermarla.
Così come l’attimo evanescente
di posseder cogli occhi queste terre.

E nel sole già basso ai vetusti tetti
ti prende quella malinconia
che s’accompagna ai ricordi
e alle cose perdute.

Nel cielo terso vedo già l’infinito.

Giuseppe Marchi
(già pubblicata su Antologia Pometina Vol.I E. Pomezia-Notizie 1985)

sabato 18 agosto 2007

NUVOLE (1983)

Le nuvole : matasse sinuose
che affogano lente nel loro mare.
Infinite. E gioiosamente bianche:
s’intersecano
in una lotta pacifica
per colmare forme vive , umane.

Disegni che restano incielati.
Come i sogni,
silenziose si specchiano nel mondo,
e poi vanno a scomparire
nel rosso dell’orizzonte più lontano.

Le nuvole: arcani movimenti
che svelano ricordi,
meravigliose. Silenziose amiche del vento:
s’addensano
nello spazio indefinito,
nell’azzurro opaco
di questo spicchio di cielo.

Corrono
mosse dal vento
come schiuma di mare in tempesta.

Ed io sono
Quel leggero vascello
Che le cavalca,
e scivola via per terre lontane.

Giuseppe Marchi
(pubblicata su Italialettere Anno II n.6 Giugno 1984)

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