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martedì 17 luglio 2007

Incubo

(DIARIO -Millenovecentoottantuno)

Le sirene nel buio del giorno
Più lungo
Il calendario recita 2 agosto
Quelle dieci e venticinque
Spietato il silenzio cala
Sulle urla i lamenti il pianto
La vita spenta
Ho la gola chiusa
Il calpestio frenetico dei pompieri
Tortura i miei timpani
Il fischio di treni lontani
Sanno di mistero di angoscia
Ma sale la consapevolezza
Quelle orride immagini di dolore
Di morte non sono un sogno
Terrificante quanto questa realtà

G. Marchi

2 Agosto

(DIARIO -Millenovecentoottantuno)
Una mano
Cerca ancora
Sotto le macerie di calce
La vita

Ma è solo follia

Intorno la morte
Un deserto
Di mura sgretolate
Nell’eco fredda del boato
Il rumore del treno
Che non può più partire
La folla impaziente
Che è stanca di aspettare
Il fumo denso acre
Che resite ancora
Nulla sa di umano
Nulla lo è realmente

Nemmeno il corpo straziato
Il braccio teso senza orgoglio
Gli occhiali infranti
Abbandonati sul selciato
Una borsa gettata lontano
Dalla furia incontrollata
Di lui non saprò mai nulla
Se ricco o povero, migrante
Medico o avvocato
Ma non importa adesso
So che era un uomo e l’hanno ucciso
Oggi due agosto alla stazione
Di Bologna
E mi basta per piangere
Almeno vent’anni.
Un ricordo senza valore


G. Marchi

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