Paesaggio
(DIARIO -Millenovecentoottantuno)
Un filo uniforme indefinito
Un velo di neve
Ma è solo apparenza
La brina che a stento
Ricopre l’erba del prato
Quel sole pallido
Si specchia su una pozza gelata
Quel cielo bianco carico
Che sa di una mistica
Fine del mondo
I muri rosa anneriti
Squallido mondo che soffoca
Ma c’è pure la gioia
Di un unico fiocco
Perduto nel vuoto
Portato dal vento
Un vuoto che senti
Insieme al canto
Di quel volo
Sembra un giorno diverso
Setacciato dalla monotonia
Del vetro appannato
Ma non sai se il respiro
È il sogno di un anno
T’accorgi che sotto il velo
Nasconde la solita terra
La vita più nera di sempre
Anche se ricomincia
A nevicare.
G. Marchi
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