Diario dal Kosovo (28 giugno 1999)
La terra che scorre sotto le ruote
E il tempo che mi trascina
Corpo morto passivo verso lontano
Quest’anima senza più anima.
Ho pensato tutto il giorno a te
Insistentemente raccogliendo come fiori
I ricordi con una sola certezza
Sono inesauribili vie da percorrere.
Ho sognato una grande nave grigia
Uno di quei battelli da guerra
Col portellone carico di soldati
E mezzi e armi e vicina invisibile
La costa d’Albania da raggiungere.
Così è stato.
Venti ore lasciate passare
Sul mare placido e benevolo
Una crociera noi scherzavamo
Prima della tempesta annunciata.
Giuseppe MARCHI
Nessun commento:
Posta un commento