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domenica 22 maggio 2011

Suoni

Che c’è oltre il rumore delle parole
Una siepe disegna un muro sullo sfondo
Si erge una torre che ti sembra 
La fine del treno e del viaggio
Urla certe volte il mare e tu dormi
Cullato dalla risacca che muove le barche
Nere ferme all’approdo
Che c’è quando le apparenti parole
Sussurrate per sbaglio a non dir niente
Celano l’abbaglio dei pensieri profani 
Occulto ci sembra allora il segno del tempo
Salta su una giostra mossa da questi suoni
M’appare solo adesso il gioco oscuro
La parabola maligna dei sentimenti
che sono la paura e il ricordo. 

Giuseppe MARCHI
(Cecina  giugno 2007)

sabato 7 maggio 2011

Silenzio Futuro

Solo.

Scende la sera
estiva con un prolungato
gemito di pioggia.
Il silenzio dello spazio
aperto è rotto dal respiro
tecnologico del computer.
Aspetto. Ma sembra già
un tipo di futuro.


Giuseppe Marchi

Fantasmi... e altri racconti

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